Perinera, come altre frazioni di Usseglio, era dotata di un proprio forno per la cottura del pane. Il forno era di proprietà di tutti gli abitanti.
La data di costruzione, come per il locale mulino, è sconosciuta ma a fianco della porta di ingresso è scolpito sulla pietra il millesimo “1892” che conferma che in quell’anno il forno era funzionante.
La caratteristica unica del forno della Perinera è data dal materiale utilizzato per la calotta in scandole di pietra verde locale e la platea (piano del forno) anch’essa in pietra verde locale. Il forno veniva acceso due volte all’anno, la legna
era fornita da tutti gli abitanti della frazione che a turno provvedevano poi a panificare la quantità necessaria per la propria famiglia; ogni famiglia al termine del proprio turno, lasciava alla successiva l’alvà (lievito) necessario per la panificazione.
L’accensione del forno era lunga e laboriosa ed a seconda della stagione impegnava da due a cinque giorni.
Il pane prodotto veniva conservato per i mesi successivi nelle case e nei solai, posato su rastrelliere in modo che seccasse e non ammuffisse. Le grosse pagnotte, così conservate, seccando si indurivano a tal punto che dovevano essere tagliate con lo speciale coltello utilizzato per la fabbricazione degli zoccoli.
Il pane secco veniva consumato ammorbidendolo con il latte, testimoni raccontano dell’elevata bontà di quel pane e quando veniva consumato a secco, a causa della durezza dello stesso, la difficoltà nella masticazione andava a vantaggio del sapore che indubbiamente si prolungava nel tempo.
A Perinera veniva utilizzata per la panificazione unicamente farina di segale, nella piana di Usseglio talvolta si aggiungevano le patate alla farina, a Viù si utilizzava anche farina di castagne, a Perinera si sperimentò anche la farina di grano turco ma pare che questa soluzione non riscosse successo. La segale veniva coltivata in tutto il comune di Usseglio sino a Malciaussia a 1800 mt di altitudine.
Il forno della Perinera è rimasto in funzione sino alla prima metà degli anni ’50 dopodiché cadde in disuso ed abbandono sino al parziale crollo dello stesso.Nel 2001 il recupero totale del forno è stato realizzato dalla Associazione Parineri 2000 o.n.l.u.s.